sabato 22 marzo 2014

Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico - di Stefano Murtas

Viene qui proposta una stringata spiegazione su quello che è il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico, quale è il suo scopo e come può essere interpretato da chiunque voglia prenderne visione.

Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) è stato introdotto con la legge 183/1989 con lo scopo di individuare le aree a rischio idrogeologico e definire le corrispondenti misure di salvaguardia.

In Sardegna è stato approvato con decreto del Presidente della Regione Sardegna n. 67 del 10/07/2006.

Esso rappresenta un fondamentale strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo ai fini della pianificazione e programmazione delle azioni e delle norme d’uso del suolo, finalizzate alla conservazione, alla difesa ed alla valorizzazione dello stesso, e alla prevenzione del rischio idrogeologico individuato sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio regionale.

Il D.P.C.M. del 29 Settembre 1998 detta le linee guida per la redazione del P.A.I.

Si individuano 3 macrofasi:
  1. Individuazione delle aree a rischio idraulico

    Vengono individuati in cartografia di scala adeguata, i tronchi di rete idrografica. Per ciascuno di essi verrà compilata una scheda che riporti sinteticamente la tipologia del punto di possibile crisi, le caratteristiche idrauliche degli eventi temuti, la descrizione sommaria del sito, la tipologia dei beni a rischio e le informazioni disponibili sugli eventi calamitosi del passato.


  2. Perimetrazione delle aree a rischio idraulico
Nel P.A.I. Sardegna sono individuate quattro aree di pericolosità idraulica, riferite ad eventi caratterizzati da portate al colmo calcolate in base a quattro differenti tempi di ritorno.

Hi4: pericolosità idraulica molto elevata. Sono le aree con una probabilità di inondazione riferita ad una portata con tempo di ritorno di soli 50 anni.

Hi3: pericolosità idraulica elevata. Sono le aree con una probabilità di inondazione riferita ad una portata al colmo con tempo di ritorno pari a 100 anni.

Hi2: pericolosità idraulica moderata. Sono le aree con una probabilità di inondazione riferita ad una portata al colmo con tempo di ritorno pari a 200 anni.

Hi1: pericolosità idraulica bassa. Sono le aree con una probabilità di inondazione riferita ad una portata al colmo con tempo di ritorno pari a 500 anni.

Una volta note le aree a pericolosità idraulica, si ottiene la misura del rischio idraulico mediante l’espressione Ri = Hi * Ei * V

Dove Ei rappresenta la categoria di elementi a rischio presenti in un’area (anch’essi sono suddivisi in 4 classi), e V la vulnerabilità degli elementi a rischio.

Anche le aree di rischio (diverse quindi da quelle di pericolosità), sono individuate da un numero:

Ri4: area a rischio idraulico molto elevato

Ri3: area a rischio idraulico elevato

Ri2: area a rischio idraulico medio

Ri1: area a rischio idraulico moderato

  1. Fase di programmazione della mitigazione del rischio

    L’ultima fase consiste nella decisione delle misure da prendere in merito alla mitigazione del rischio idraulico. Esse possono consistere in interventi strutturali, o non strutturali. È ovviamente auspicabile che la maggior parte dei finanziamenti concessi, vengano utilizzati per ridurre il rischio nelle aree a rischio maggiore.

Le norme di attuazione del P.A.I. ( negli articoli 27, 28, 29, 30), indicano quale tipo di intervento è consentito effettuare nelle rispettive aree a pericolosità idraulica. 
Risulta di fondamentale importanza conoscere se ci si trova in una zona Hi, poichè i vincoli imposti potrebbero impedire un certo tipo di pianificazione piuttosto che un altro.

Norme di attuazione del P.A.I:



Qua sotto viene riportata un’interessante mappa dove sono evidenziate le aree sopra accennate ( più quelle a pericolosità e rischio geomorfologico, sempre normate dal P.A.I.), relative al comune di Cagliari.



Chiunque volesse, può sbizzarrirsi nel condurre un’analisi più dettagliata e navigare tra i quartieri della città o in qualsiasi comune sardo. Si può approfittare dell’ottimo servizio offerto da Sardegnageoportale:

Per maggiori informazioni sull’argomento trattato, è possibile consultare le linee guida del P.A.I.:

Per una conoscenza più approfondita si rimanda al sito della Regione Sardegna:


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